Forte Bravetta è uno dei 15 forti difensivi costruiti nella prima fascia periferica di Roma fra il 1877 e il 1891. Progettato come postazione d’artiglieria in difesa della capitale, edificato nel suburbio gianicolense, all’inizio del Novecento viene poi trasformato in caserma e deposito militare.
Sotto il fascismo, il forte diventa la sede di esecuzione delle condanne a morte per fucilazione.
Tra l’ottobre del 1943 e il 3 giugno 1944, nel periodo dell’occupazione nazista di Roma, saranno giustiziate entro le sue mura 68 persone, per la maggior parte partigiani e militari.
Dopo la liberazione di Roma, nello stesso forte hanno luogo le condanne a morte, per fucilazione, dei fascisti.
Oggi fa parte del “Parco dei Martiri di Forte Bravetta”.
I fatti
- Lunedì 11 ottobre 1943 – Iniziano le esecuzioni a Forte Bravetta
- Mercoledì 20 ottobre 1943 – Fucilazione a Forte Bravetta
- Sabato 23 ottobre 1943 – Fucilazione a Forte Bravetta
- Venerdì 26 novembre 1943 – Le fucilazioni continuano a Forte Bravetta
- Giovedì 20 gennaio 1944 – Fucilazioni a Forte Bravetta
- Lunedì 31 gennaio 1944 – Stragi di partigiani a Forte Bravetta
- Sabato 4 marzo 1944 – Fucilazioni a Forte Bravetta
- Martedì 7 marzo 1944 – Strage di partigiani a Forte Bravetta
- Lunedì 3 aprile 1944 – Don Giuseppe Morosini viene fucilato dai fascisti
- Mercoledì 3 maggio 1944 – Il partigiano Tigrino Sabatini viene fucilato dai tedeschi
- Lunedì 8 maggio 1944 – Fucilazioni a Forte Bravetta
- Mercoledì 24 maggio 1944 – Fucilazioni a Forte Bravetta
- Sabato 3 giugno 1944 – Ancora fucilazioni a Forte Bravetta
- Venerdì 22 settembre 1944 – La fucilazione di Pietro Caruso a Forte Bravetta
- Mercoledì 5 giugno 1945 ore 14.20 – Pietro Koch viene fucilato a Forte Bravetta