Attacco dei GAP
Venerdì 22 gennaio 1943 - In Via Veneto, i GAP uccidono un ufficiale tedesco.
Due militari della RSI sono ammazzati in Via Donizetti e in Via Cola di Rienzo.
Venerdì 22 gennaio 1943 - In Via Veneto, i GAP uccidono un ufficiale tedesco.
Due militari della RSI sono ammazzati in Via Donizetti e in Via Cola di Rienzo.
Domenica 5 dicembre 1943 - Di fronte al Teatro dell’Opera i GAP attaccano una pattuglia tedesca, riuscendo a dare fuoco a due automezzi.
Mercoledì 20 novembre 1943 - Nella tipografia clandestina dove si stampa l’organo del Partito d’Azione «Italia Libera», in Via Basento 55, fa irruzione la polizia italiana della RSI: sono arresati Leone Ginzburg, Giuseppe Martini, Carlo Muscetta e Manlio Rossi Doria.
Giovedì 28 ottobre 1943 - La Resistenza militare si organizza. Iniziano le attività dei GAP (Gruppi di azione patriottica), unità costituite da pochi elementi (per lo più facenti capo alle Brigate Garibaldi e al Partito comunista) che nelle città compiono operazioni di guerriglia.
In occasione delle celebrazioni fasciste per l’anniversario della marcia su Roma i partigiani attaccano con bombe a mano e colpi d’arma da fuoco un corteo fascista in pieno centro, ferendo dodici partecipanti.
Sabato 16 ottobre 1943 -Nelle prime ore del mattino, la Gestapo entra nel ghetto di Roma. Il rastrellamento a sorpresa è ordinato da Kappler. 1.259 ebrei sono incarcerati presso il collegio militare in Via della Lungara; 1.022 saranno deportati nei campi di sterminio; di questi solo 16 faranno ritorno, quindici uomini, una donna, nessun bambino.
Venerdì 15 ottobre 1943 - Al termine di una riunione del direttivo del Partito socialista di unità proletaria in Via Nazionale, Sandro Pertini e Giuseppe Saragat, membri del CLN, sono arrestati, imprigionati a Regina Coeli e condannati a morte per la loro attività partigiana.
Mercoledì 13 ottobre 1943 - Il governo italiano dichiara guerra alla Germania. Londra, Washington e Mosca riconoscono all’Italia il ruolo di nazione cobelligerante ma non quella di Alleata.
Lunedì 4 ottobre 1943 - Hitler affida all’organizzazione Todt il compito di allestire una linea fortificata difensiva per dividere in due l’Italia. A tempo di record, dalla foce del fiume Garigliano, al confine tra Lazio e Campania, fino a Ortona, comune costiero a sud di Pescara, passando per Cassino, nel frusinate, le Mainarde, gli Altopiani Maggiori d’Abruzzo e la Majella viene stesa la linea Gustav che per 8 mesi bloccherà l’avanzata degli Alleati, sarà sfondata solo il 18 maggio 1944 dopo 4 battaglie nelle quali si conteranno 20.000 caduti alla Wehrmacht e oltre 50.000 uomini tra gli attaccanti.
Lunedì 27 settembre 1943 - giovedì 30 settembre 1943 - Nelle cosiddette “quattro giornate” Napoli insorge contro l’occupante nazista: le truppe tedesche sono costrette ad abbandonare la città prima dell’arrivo degli anglo-americani (1° ottobre). L’insurrezione popolare è guidata da militari fedeli al Regno del Sud ed è sostenuta anche da gruppi di fascisti locali. Napoli, Medaglia d’oro al Valor militare, è la prima, tra le grandi città europee, a insorgere con successo, contro l’esercito tedesco.
Domenica 26 settembre 1943 - Kappler convoca presso il proprio ufficio a Villa Wolkonsky il rabbino capo della Comunità israelitica di Roma (che contava circa 12.000 persone), Ugo Foà, e il suo presidente, Dante Almansi, intimando loro la consegna, entro 36 ore, di almeno 50 chilogrammi d’oro, minacciando la deportazione di 200 ebrei romani verso la Germania. In cambio dell’oro, Kappler promette agli ebrei l’incolumità. L’oro viene raccolto e consegnato alle ore 18:00 di martedì 28 settembre, con un ritardo di poche ore, comunque entro i limiti di una breve proroga accordata dallo stesso Kappler che si introduce negli uffici della Comunità impadronendosi del denaro e degli archivi con i nomi e i recapiti degli ebrei romani. Kappler li fa accompagnare da una scorta nel vicino edificio di Via Tasso 155, dove l’oro viene pesato per ben due volte. Alla fine risulta pesare 50,3 chilogrammi.