Una linea del tempo che ripercorre le vicende che dall’inizio del 1943 portano al 23 e 24 marzo del 1944 e continua oltre la fine della Seconda Guerra Mondiale. L’intento è quello di fornire un contesto più ampio nel quale inserire gli eventi di quei tragici giorni…
Dicembre 1943
Attacco dei GAP
Venerdì 22 gennaio 1943 - In Via Veneto, i GAP uccidono un ufficiale tedesco.
Due militari della RSI sono ammazzati in Via Donizetti e in Via Cola di Rienzo.
Attacco dei GAP
Domenica 5 dicembre 1943 - Di fronte al Teatro dell’Opera i GAP attaccano una pattuglia tedesca, riuscendo a dare fuoco a due automezzi.
Novembre 1943
Irruzione a “Italia Libera”
Mercoledì 20 novembre 1943 - Nella tipografia clandestina dove si stampa l’organo del Partito d’Azione «Italia Libera», in Via Basento 55, fa irruzione la polizia italiana della RSI: sono arresati Leone Ginzburg, Giuseppe Martini, Carlo Muscetta e Manlio Rossi Doria.
Ottobre 1943
L’attività dei GAP
Giovedì 28 ottobre 1943 - La Resistenza militare si organizza. Iniziano le attività dei GAP (Gruppi di azione patriottica), unità costituite da pochi elementi (per lo più facenti capo alle Brigate Garibaldi e al Partito comunista) che nelle città compiono operazioni di guerriglia.
In occasione delle celebrazioni fasciste per l’anniversario della marcia su Roma i partigiani attaccano con bombe a mano e colpi d’arma da fuoco un corteo fascista in pieno centro, ferendo dodici partecipanti.
ll rastrellamento nel ghetto di Roma
Sabato 16 ottobre 1943 -Nelle prime ore del mattino, la Gestapo entra nel ghetto di Roma. Il rastrellamento a sorpresa è ordinato da Kappler. 1.259 ebrei sono incarcerati presso il collegio militare in Via della Lungara; 1.022 saranno deportati nei campi di sterminio; di questi solo 16 faranno ritorno, quindici uomini, una donna, nessun bambino.
L’arresto di Pertini e Saragat
Venerdì 15 ottobre 1943 - Al termine di una riunione del direttivo del Partito socialista di unità proletaria in Via Nazionale, Sandro Pertini e Giuseppe Saragat, membri del CLN, sono arrestati, imprigionati a Regina Coeli e condannati a morte per la loro attività partigiana.
L’Italia dichiara guerra alla Germania
Mercoledì 13 ottobre 1943 - Il governo italiano dichiara guerra alla Germania. Londra, Washington e Mosca riconoscono all’Italia il ruolo di nazione cobelligerante ma non quella di Alleata.
L’organizzazione Todt
Lunedì 4 ottobre 1943 - Hitler affida all’organizzazione Todt il compito di allestire una linea fortificata difensiva per dividere in due l’Italia. A tempo di record, dalla foce del fiume Garigliano, al confine tra Lazio e Campania, fino a Ortona, comune costiero a sud di Pescara, passando per Cassino, nel frusinate, le Mainarde, gli Altopiani Maggiori d’Abruzzo e la Majella viene stesa la linea Gustav che per 8 mesi bloccherà l’avanzata degli Alleati, sarà sfondata solo il 18 maggio 1944 dopo 4 battaglie nelle quali si conteranno 20.000 caduti alla Wehrmacht e oltre 50.000 uomini tra gli attaccanti.
Settembre 1943
Le “quattro giornate” di Napoli
Lunedì 27 settembre 1943 - giovedì 30 settembre 1943 - Nelle cosiddette “quattro giornate” Napoli insorge contro l’occupante nazista: le truppe tedesche sono costrette ad abbandonare la città prima dell’arrivo degli anglo-americani (1° ottobre). L’insurrezione popolare è guidata da militari fedeli al Regno del Sud ed è sostenuta anche da gruppi di fascisti locali. Napoli, Medaglia d’oro al Valor militare, è la prima, tra le grandi città europee, a insorgere con successo, contro l’esercito tedesco.
50 kg d’oro
Domenica 26 settembre 1943 - Kappler convoca presso il proprio ufficio a Villa Wolkonsky il rabbino capo della Comunità israelitica di Roma (che contava circa 12.000 persone), Ugo Foà, e il suo presidente, Dante Almansi, intimando loro la consegna, entro 36 ore, di almeno 50 chilogrammi d’oro, minacciando la deportazione di 200 ebrei romani verso la Germania. In cambio dell’oro, Kappler promette agli ebrei l’incolumità. L’oro viene raccolto e consegnato alle ore 18:00 di martedì 28 settembre, con un ritardo di poche ore, comunque entro i limiti di una breve proroga accordata dallo stesso Kappler che si introduce negli uffici della Comunità impadronendosi del denaro e degli archivi con i nomi e i recapiti degli ebrei romani. Kappler li fa accompagnare da una scorta nel vicino edificio di Via Tasso 155, dove l’oro viene pesato per ben due volte. Alla fine risulta pesare 50,3 chilogrammi.
La deportazione degli ebrei romani
Venerdì 24 settembre 1943 - "Tutti gli ebrei, senza distinzione di nazionalità, età, sesso e condizione, dovranno essere trasferiti in Germania ed ivi liquidati. Il successo dell’impresa dovrà essere assicurato mediante azione di sorpresa": questo il testo del telegramma, segreto e strettamente riservato, che Herbert Kappler, tenente colonnello delle SS, comandante a Roma dell’SD (Sicherheitsdienst, Servizio di sicurezza) e della Gestapo (Geheime Staatspolizei, Polizia segreta di stato), riceve da Heinrich Himmler, ministro dell’Interno, comandante del Reichssicherheitshauptamt (RSHA, Direzione generale per la sicurezza del Reich) e teorico della soluzione finale della questione ebraica.
Roma occupata dai tedeschi
Sabato 11 settembre 1943 - Tutta Roma è militarmente occupata dalle forze armate tedesche.